🌀 CHE COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA)?
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi di origine neurobiologica che coinvolgono delle abilità di base e colpiscono la capacità di lettura, scrittura e calcolo.
🌀 COME POSSIAMO NOI GENITORI ACCORGERCI SE NOSTRO FIGLIO POTREBBE AVARE UN DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO?
Durante i primi anni della Scuola Primaria, si possono osservare difficoltà nel memorizzare l’alfabeto, scarsa autonomia o difficoltà nella scrittura, sostituzioni di lettere, lentezza nella decifrazione delle lettere, incertezza sul significato delle parole o dei sinonimi, errori durante il calcolo oppure nel calcolo a mente per numeri sotto la decina.
🌀 QUALI PROFESSIONISTI SI OCCUPANO DELLA DIAGNOSI?
Eseguire una diagnosi ed intervenire in modo tempestivo è molto importante, perché permette di mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari, anche per supportare l’autostima del bambino, che spesso può risentirne.
La diagnosi clinica può essere effettuata solo da psicologi (L.56/89) e medici attraverso l’uso di strumenti (test) standardizzati: come previsto dalla legge n. 170 del 2010, l’équipe deve essere composta da psicologo, neuropsichiatra infantile e logopedista.
🌀 ESISTE UNA NORMATIVA RIGUARDANTE I DSA A SCUOLA?
Sì. La legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). L’articolo 5 si occupa delle misure educative e didattiche di supporto agli studenti.
🌀 COSA SUCCEDE QUANDO PORTIAMO LA DIAGNOSI DI DSA A SCUOLA?
Gli insegnanti, una volta ricevuta la documentazione necessaria, elaboreranno un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Il PDP verrà elaborato tenendo conto delle caratteristiche di ciascuno studente e dovrà essere condiviso con la famiglia. Nel PDP verranno specificate le modalità di didattica personalizzata messe in atto dalla scuola, il rispetto dei tempi individuali di apprendimento, l’utilizzo di strumenti compensativi utilizzabili dallo studente e le misure dispensative previste.
🌀 CHE COSA SONO GLI STRUMENTI COMPENSATIVI?
Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici o tecnologici che supportano lo studente durante lo studio e lo svolgimento dei compiti, a casa ed in classe. Tali strumenti servono a sostituire o supportare l’abilità specifica carente dello studente. Sono alcuni esempi di strumenti compensativi il registratore, i programmi di video-scrittura con il correttore automatico, la calcolatrice, schemi e mappe concettuali, ecc.
🌀 E GLI STRUMENTI DISPENSATIVI?
Dal momento che alcune attività possono risultare particolarmente difficoltose per lo studente con DSA, richiedendo un grande dispendio di tempo e di energie, le misure dispensative consentono allo studente di non svolgere alcune attività, sempre garantendo il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PDP. Alcuni esempi di misure dispensative possono essere l’evitare di prendere appunti o di copiare dalla lavagna, l’avere a disposizione più tempo per svolgere un compito, lo svolgere prove disciplinari significative ma con contenuti ridotti, sostenere interrogazioni programmate.
🌀 POSSIAMO RICHIEDERE L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO?
No. L’insegnante di sostegno è previsto dalla Legge 104 del 1992 per gli studenti con disabilità. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono regolamentati dalla Legge 170 del 2010, che garantisce per gli studenti misure compensative e dispensative per tutelare il diritto allo studio.
🌀 COME FUNZIONANO GLI ESAMI FINALI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO? E L’ESAME DI STATO?
Le prove previste per gli esami finali per ogni ciclo di studio rimangono invariate. Gli studenti con DSA possono utilizzare gli strumenti compensativi previsti nel PDP ed essere dispensati dalla prova scritta della lingua straniera che potrà essere sostituita da una prova orale.
🌀 E’ VERO CHE GLI STUDENTI CON DSA NON POSSONO ESSERE BOCCIATI?
No, è falso. Gli studenti con Disturbo Specifico dell’Apprendimento possono essere bocciati come tutti gli altri studenti. Compito della scuola sarà quello di attivare un Piano Didattico Personalizzato che tenga conto delle caratteristiche di ogni studente, che preveda l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi e agire in modo che il PDP venga osservato. Se il rendimento dello studente non si rivela sufficiente rispetto al PDP, lo studente potrà andare incontro a bocciatura.
🌀 COME POSSIAMO SUPPORTARE NOSTRO FIGLIO?
A volte il percorso per arrivare ad una diagnosi può risultare lungo, e possono risentirne l’autostima e la serenità del bambino. Una volta ricevuta la diagnosi è importante sostenere proprio figlio tenendo conto di diversi fattori (età, diagnosi, colloqui con i docenti ed i professionisti), senza nascondere la difficoltà al bambino, ma parlandone e supportandolo. Sarà importante trovare un nuovo metodo di studio, creare mappe concettuali e organizzare diversamente il tempo a disposizione, rispettare i diversi tempi di apprendimento, favorire lo sviluppo dell’autonomia.
Appena ricevuta la diagnosi può capitare di sentirsi confusi, di aver ricevuto tante informazioni e di aver paura di sbagliare: piuttosto di trascinare tali preoccupazioni nel tempo, potete rivolgervi ad un professionista che vi aiuterà a chiarire eventuali dubbi, che sosterrà voi genitori e vostro figlio a vivere serenamente queste nuove informazioni e a capire insieme quale può essere la strategia migliore per supportare vostro figlio, valorizzando le sue risorse.
Dottoressa Elisa Scuderi – Psicologa
Dottoressa Rossella Catania – Psicologa